http://www.asa89.it/music/pinkfloyd/pianeta/10-a.htm (Internet on a CD, 07/1998)
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...IT WAS 20 YEARS AGO
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In marzo è ricorso il 20° anniversario della pubblicazione di The Dark Side Of The Moon e la EMI
(sempre molto interessata a questo genere di celebrazioni che coinvolgono un aspetto puramente
commerciale) ha pensato bene di mettere in commercio uno speciale cofanetto, dalla veste grafica
molto elegante, contenente il CD omonimo registrato con il sistema digitale nel settembre ‘92.
Inoltre, per rendere ancora più appetitoso l’acquisto, esso contiene un bellissimo volumetto di
27 pagine e 5 cartoline. Un CD imperdibile per ogni fan pinkfloydiano ed un magnifico tributo a
questo meraviglioso album che rappresenta una pietra miliare della musica rock di tutti i tempi
Prima della sua pubblicazione, avvenuta il 23 marzo 1973, i Pink Floyd erano un rispettato
gruppo rock inglese di medio/alta celebrità, conosciuti ai più per gli esperimenti psichedelici
dell’era di Syd Barrett e per le esplorazioni rock di Atom Heart Mother e Meddle. The Dark Side
Of The Moon si rivelò un vero e proprio punto di riferimento: per la band, che grazie
all’immenso successo dell’album si elevò allo status di gruppo superstar; per l’ingegnere del
suono, Alan Parsons, il quale, grazie al suo eccellente lavoro, venne lanciato come celebrato
produttore discografico; e per la cultura rock in generale degli anni ‘70 che trasse da questa
opera molti riferimenti negli anni a seguire. The Dark Side Of The Moon ha venduto in tutto il
mondo 25 milioni di copie ed ha trascorso 740 settimane (oltre 14 anni) nelle classifiche
americane e ben 301 settimane (quasi 6 anni) nelle classifiche inglesi, nonostante nel loro
paese natio esso non abbia mai raggiunto il numero uno. Un fenomeno commerciale che nemmeno i
quattro musicisti del gruppo si aspettavano e che si può ricollegare in buona parte alla
risolutezza ed alla semplicità del contenuto lirico: l’alienazione mentale, la follia, la
desolazione, la banale natura della vita di tutti i giorni e l’inesorabile rievocazione della
morte. Sebbene avesse solo 28 anni in quel periodo, i testi di Roger Waters si rivelarono
decisamente maturi e, in particolare nella canzone “Time”, si soffermarono in modo decisamente
perfetto sull’approssimarsi della vecchiaia e sul trascorrere spietato degli anni. The Dark Side
Of The Moon probabilmente non è stato il primo “concept-album” nella storia del rock, ma esso
certamente impresse la nozione di un album che avesse un preciso tema conduttore, nella
coscienza del pubblico rock degli anni ‘70.
Di grande impatto sul pubblico si rivelò il massiccio utilizzo di effetti sonori, dai rumori
ansimanti e dai passi di “On The Run”, all’infernale sequenza degli orologi in “Time”,
all’ossessivo rumore dei registratori di cassa all’inizio di “Money”, che rinforzavano il tema
musicale dominante dell’album. Gran parte del merito di ciò è da addebitare ad Alan Parsons, che
assunse l’incarico di ingegnere del suono semplicemente perché in quel periodo lavorava agli
studi di Abbey Road. “Fu la mia determinazione che mi fece fare l’intero album”, egli ricorda,
“Lavorai in un modo assurdo per lunghe ore, per fare in modo di non sbagliare alcuna session.
Ero molto appassionato per il lavoro che facevo. Volevo che ogni cosa andasse bene e che il mio
contributo fosse speciale, ma non penso che qualcuno avesse previsto che il disco sarebbe stato
così sensazionale”. In qualche occasione, Gilmour ha rimarcato, con anche un po’ di
risentimento, che Parsons “tende a dichiarare che egli produsse il disco, che non è vero, e noi
siamo stati leggermente irritati da ciò, ma lui è fondamentalmente una brava persona. Io
personalmente non credo che il suo lavoro abbia determinato qualche differenza. L’avremmo
potuto fare con qualsiasi altro ingegnere del suono e sarebbe uscita la stessa cosa”. In merito
a questa piccola polemica, Parsons ha dichiarato: “C’era qualcun altro nella sala di
registrazione quando la band stava suonando? No. Ma ciò non significa che io produssi il disco.
Né mi fece guadagnare in misura maggiore di quanto ero pagato come ingegnere del suono in quel
periodo, 35 sterline alla settimana. Sono talvolta amareggiato dal fatto che io guadagnai poco
o nulla dalla realizzazione di quest’album, ma ciò è compensato dall’aver creato curiosità
intorno alla mia carriera. Ne sono grato”.
Accolto piuttosto tiepidamente dalla stampa specializzata inglese ed americana, The Dark Side Of
The Moon ben presto divenne “l’album rock” per eccellenza e determinò un considerevole
cambiamento nelle fortune della band. Per capire ciò che esso rappresentò per il gruppo è,
quindi, opportuno citare una serie di aneddoti piuttosto singolari e sconosciuti ai più.
¨ Dark Side Of The Moon era, originariamente, il titolo di una canzone scritta da Roger Waters
durante la registrazione dell’album Meddle, nel ‘71. Fu questa canzone, con l’idea di un “pazzo
sul prato”, che condusse all’unione di tutti i pezzi sull’album attraverso il tema delle
pressioni della vita.
¨ La prima “performance” live di The Dark Side Of The Moon, si svolse il 20 gennaio ‘72 al
Dome di Brighton ma, a causa di una rottura dell’impianto sonoro, venne interrotta durante
l’esecuzione di Money.
¨ Il giorno dopo, il 21 gennaio ‘72, alla Guildhall di Portsmouth, il gruppo presentò
interamente Dark Side Of The Moon per la prima volta dal vivo, ma le parole del brano finale,
“Eclipse”, vennero omesse. La prima completa “performance” della “suite” si tenne il giorno dopo
, al Winter Gardens di Bournemouth.
¨ Il gruppo iniziò a lavorare agli studi di Abbey Road il 1° giugno ‘72. Varie riprese
effettuate durante la registrazione dell’album vennero, in seguito, utilizzate nel film “Pink
Floyd - Live At Pompeii”.
¨ L’album contiene molte voci esterne in sottofondo: ne sono protagonisti il tour manager Peter
Watts, il “roadie” Roger The Hat (autore della pazza risata durante “Brain Damage”), il
portiere degli studi di Abbey Road, Jerry Driscoll ed il componente degli Wings (ex gruppo di
Paul McCartney) Henry McCulloch. Venne registrata anche la voce dell’ex Beatles, ma non venne
inclusa nell’album.
¨ Gli effetti sonori degli orologi all’inizio di “Time”, vennero originariamente registrati in
un antico negozio dall’ingegnere Alan Parsons, come nastro dimostrativo per l’allora nuovissimo
sistema quadrifonico. Per il suo lavoro sull’album, Parsons ricevette il prestigioso “Grammy”,
come il disco maggiormente curato dal punto di vista della ricerca sonora.
¨ Per qualche tempo i Pink Floyd pensarono di dover cambiare il titolo dell’album in Eclipse, in
quanto i Medicine Head avevano pubblicato un album chiamato Dark Side Of The Moon, ma grazie al
fallimento commerciale di questo disco, essi poterono utilizzare il titolo che volevano.
¨ L’album venne pubblicato negli Stati Uniti il 10 marzo ‘73, mentre in Inghilterra venne messo
in commercio solo il 23 marzo .
¨ L’album divenne il primo disco dei Pink Floyd a raggiungere la vetta della classifica
statunitense; ciò avvenne il 28 aprile ‘73, dopo che era entrato in classifica al numero 95, il
17 marzo. Restò al n. 1 solo una settimana. Esso arrivò al n. 1 anche in Belgio ed in Francia,
mentre in Inghilterra giunse al n. 2. In patria, però, restò in classifica ben 301 settimane (è
il sesto album di maggior permanenza nelle charts inglesi).
¨ Nonostante un paio di settimane in cui ne è uscito, l’album ha stazionato nella Top 200
americana per oltre 740 settimane, battendo il precedente record che apparteneva a Johnny Mathis
con l’album “Johnny’s Greatest Hits” (con 490 settimane). Ben 14 anni di permanenza nelle
charts che fanno di The Dark Side Of The Moon, l’album più longevo nella storia della musica
rock.
¨ L’immagine della frequenza raffigurata all’interno della copertina apribile del disco si
riferisce al battito del cuore che apre e chiude l’album: essa venne progettata da Roger Waters
¨ La leggendaria copertina dell’album, che venne ingegnosamente ideata dallo studio Hipgnosis,
fu disegnata da George Hardie, un giovane disegnatore grafico.
¨ Il prisma raffigurato nel retro copertina sfida le leggi della fisica: infatti, per conservare
l’immagine originaria, i raggi della luce che si infrangono contro di esso convergono, invece
di divergere.
¨ Sul prisma vennero riflessi solo sei colori dell’arcobaleno (venne escluso il porpora); ciò fu
fatto deliberatamente per semplificare il design.
¨ La piramide bianca, sullo sfondo nero, era un negativo del lavoro grafico originale: infatti,
la copertina avrebbe dovuto raffigurare un prisma nero sullo sfondo bianco.
¨ Un particolare piuttosto curioso per un disco di tale successo è che nessuno conosce
esattamente il suo titolo preciso. Per esempio, il CD inglese presenta la scritta The Dark Side
Of The Moon sulla copertina, ma sia il retro che lo stesso supporto fonografico hanno indicato
Dark Side Of The Moon. Anche il recente cofanetto Shine On impiega entrambi i titoli
continuando a mantenere viva la nostra curiosità.
¨ Nonostante “Money” si sia rivelato un “singolo” di gran successo in America e sia stato
pubblicato nella maggior parte dei paesi europei, piuttosto stranamente nessuna canzone
dell’album fu realizzata come 45 giri in Inghilterra.
¨ Il brano “Time” contiene il verso “...restare quieto nella disperazione è il carattere degli
inglesi”, parzialmente tratto da un verso della novella del 1854 di Henry David Thoreau, in cui
si diceva che “la massa degli uomini conduce vite di quieta disperazione”.
¨ La primissima versione di “The Great Gig In The Sky” era chiamata “The Mortality Sequence” e
comprendeva un passaggio di tastiera, accompagnato da letture tratte dalla Bibbia e da un
discorso di Malcolm Muggeridge. La versione che poi apparve sull’album venne realizzata in sala
di registrazione e differiva abbastanza da quella che veniva proposta dal vivo, durante la
tournée del ‘72. Fu Alan Parsons a proporre di impiegare una cantante di chiara matrice gospel,
Clare Torry, con la quale aveva lavorato in precedenza. Vennero registrati dozzine di suoi
interventi vocali e la versione finale comprendeva molti di questi. La cantante venne pagata
solo 150 sterline per il suo lavoro.
¨ Clare Torry registrò un’altra versione di “The Great Gig In The Sky”, con vari musicisti di
sala d’incisione, per uno spot pubblicitario televisivo: fu la prima volta che un motivo dei
Pink Floyd venne ufficialmente autorizzato ad essere impiegato per scopi pubblicitari.
¨ Oltre a Clare Torry, sull’album cantarono altre tre coriste: Barry St. John, Liza Strike e
Doris Troy.
¨ Durante la tournée del ‘73, il gruppo venne accompagnato sul palco da un duo di coriste, le
Blackberries, ossia Carlena Williams e Vanetta Fields, che seguirono la band anche nel tour
dell‘84 ed al concerto di Knebworth del ‘75.
¨ Nella tournée del ‘73, i Pink Floyd si servirono di un modello di Spitfire a grandezza quasi
naturale che, durante l’esecuzione di “On The Run”, dal fondo della sala si andava praticamente
a schiantare contro il palco, determinando un’enorme palla di fuoco.
¨ Durante il tour del ‘74, i Pink Floyd si servirono per la prima volta del famoso schermo
circolare posto dietro la band, sul quale venivano proiettate le immagini. Registrati agli
Elstree Studios, la loro realizzazione richiese oltre dieci giorni di lavoro.
¨ L’ultima completa performance dal vivo di The Dark Side Of The Moon, si tenne al Festival di
Knebworth, il 5 luglio ‘75.
¨ In tutto, i Pink Floyd hanno presentato dal vivo l’intero album in almeno 385 occasioni, 82
nel ‘72, 120 nel ‘73, 153 nel ‘74 e 30 nel ‘75.
¨ Inoltre, Gilmour ha eseguito “Money” dal vivo in almeno altre 293 occasioni, 54 come bis nel
tour del ‘77, 37 nel suo tour solista di About Face e 200 nell’ultimo tour dei Pink Floyd.
¨ Durante il tour di Animals del ‘77, “Money” veniva eseguita come bis e, in alcune occasioni,
come secondo bis veniva proposta “Us And Them”.
¨ L’ultima volta che i Pink Floyd nella loro formazione “classica” (con Waters, Gilmour, Mason e
Wright) presentarono brani da The Dark Side Of The Moon fu a Montreal il 6/7/77.