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GLI ADATTAMENTI DEI CERVIDI ENDEMICI DELLA SICILIA.

Lucia Caloi, Maria Rita Palombo - Dipartimento di Scienze della Terra, Università "La Sapienza", Roma.


Nelle faune insulari siciliane dell'Aureliano sono presenti due cervidi, il megacerino Megaceroides carburangelensis (De Gregorio) e il cervino Cervus elaphus siciliae Pohlig, che presentano una diversa riduzione di taglia, accompagnata da modificazioni nella morfologia funzionale. Il cervo della Sicilia, che discende da forme primitive di Cervus elaphus del Pleistocene medio continentale, è caratterizzato da una riduzione modereata della taglia, di circa il 25% rispetto ad un cervo europeo attuale. I palchi hanno grandi dimensioni, ma una struttura semplice a 5 punte, raramente a 6, e possono terminare con una biforcazione perpendicolare al piano sagittale mediano. Il cranio è raccorciato e largo, con occipitali bombati, muso tozzo e largo e dentatura poco ridotta. La morfologia della regione facciale, con robusti intermascellari, è simile a quella degli erbivori pascolatori. Gli arti hanno adattamenti cursori riconoscibili, tra l'altro, nell'allungamento dei metapodiali e nell'ampia possibilità di articolazione tra metapodiali e falangi. Anche la morfologia della parte distale dei metapodiali e delle terze falangi è modificata rispetto a quella del cervo europeo, con aumentata funzionalità per la deambulazione sui terreni duri.
Megaceroides carburangelensis discende con ogni probabilità da specie appartenenti al "gruppo di Megaceroides verticornis" .
I palchi sono provvisti di un ocular ben sviluppato, l'asta ha andamento suborizzontale e termina con una pala poco espansa e con pugnali posteriori. Il cranio è caratterizzato da notevole sviluppo del neurocranio e da frontali convessi anteriormente ai peduncoli. La riduzione di taglia è più sensibile che nel cervo e si aggira intorno al 50%. La morfologia di cranio e mandibola (tubercolo facciale ben sviluppato, processo angolare prominente etc.) è vicina a quella degli erbivori brucatori. Anche il basso grado di ipsodontia indica un nutrimento basato prevalentemente su vegetali poco abrasivi (foglie, bacche etc.).
Le caratteristiche morfo - funzionali degli arti (ossa lunghe, mano e piede) indicano scarsa riduzione degli slittamenti laterali e limitata possibilità di flettere metapodio e acropodio. La terza falange, lunga e bassa e con eminenza piramidale poco sviluppata, è compatibile con una deambulazione su suoli a substrato morbido.
I due cervidi erano ampiamente diffusi nella Sicilia. Le nicchie ecologiche e le preferenze alimentari chiaramente distinte delle due specie, che si rinvengono spesso in associazione, riducevano la competizione interspecifica. La scarsa variabilità morfometrica che caratterizza entrambe le specie, sorprendente per forme endemiche insulari, può essere messa in relazione col fatto che per una parte della loro esistenza sono convissute con predatori di media e grande taglia.


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