La zona si trova tra Corleone e S. Giuseppe Jato, attorno all'inconfondibile sagoma del Pizzo di Pietralunga, dove insiste un insediamento frequentato tra l'eneolitico e l'antica età del bronzo (presenti ceramiche delle facies di San Cono-Piano Notaro, dello di Petralia/Sferralicchio, di Malpasso, di Sant'Ippolito, del Bicchiere Campaniforme di tipo acromo settentrionale e dell'antica età del bronzo). E' presente anche ossidiana perlitica liparota. Detto sito di Pizzo Pietralunga si trova in una posizione priva di caratteristiche di difendibilità, ma su terreni di buona qualità e potenzialità agricola. Nei pressi del sito è presente una sorgente. L'insediamento, comunque, per la sua contiguità con la rocca fortemente emergente sul territorio circostante, nonchè per la finezza e particolarità dei materiali raccolti in superficie, potrebbe indiziare un suo ruolo e funzioni particolari (religioso e/o di scambio) nell'ambito del comprensorio. I reperti più importanti risalgono all'eneolitico con la Cultura del Campaniforme e l'inedita ceramica con bugnette dipinta in rosso su fondo giallo-lucido. Il frammento diagnostico di questa facies ha la tipica decorazione a bande orizzontali realizzata con la peculiare tecnica del Pointillé. L'industria litica è rappresentata con punte, grattatoi e lame in selce ed ossidiana, di cui alcuni inquadrabili nell'epigravettiano, e quindi nel paleolitico superiore. Gli altri insediamenti sono collocati lungo una fascia con direttrice nord-est/sud-ovest con il sito egemone, durante l'età del bronzo antico, di Monte Arcivocalotto, dove sono stati recuperati reperti dello stesso periodo. Il sito di Monte Arcivocalotto è stato frequentato durante l'antica età del bronzo. Si tratta di un insediamento di grandi dimensioni che si trova in una posizione emergente. I terreni circostanti sono di discreta qualità e potenzialità agricola. Nei pressi del sito è presente una sorgente. In zona sono stati ritrovati altri insediamenti, nelle contrade Balletto e Cozzo Pernice, inquadrabili all'eneolitico iniziale con la tipica produzione incisa del tipo di San Cono - Piano-Notaro e Conca d'Oro. In questa fase si inizia ad intravedere il prototipo di quella occupazione gerarchizzata per nuclei, egemonizzati da insediamenti più grandi. In questo caso il nucleo egemone è quello di Pizzo Pietralunga. Molto importante la ceramica inquadrabile nella facies di Serraferlicchio, che sembra orientarsi verso una analogia tipologica con la variante detta di Petralia, e la ceramica della facies di Malpasso a superficie monocroma rossa, proveniente dall'area attorno il pizzo. Di rilievo il probabile strumento musicale (flauto) in osso inciso proveniente da contrada Dammusi. |